LA MIA PROSPETTIVA
come vedo il mondo e da cosa deriva il mio lavoro
Tutto si svolge in un piccolo spazio, GIANO è una vetrina, all’apparenza, in verità è il luogo fisico dove realizzo la quasi totalità delle mie creazioni. In fin dei conti mi servono solo un bancale, i miei strumenti e poco altro, beh, per poco altro si intendono tutti i percorsi che mi hanno portato a generare GIANO, le strade della vita intraprese, quelle perse, quelle smarrite, ma soprattutto le persone che mi stanno accompagnando ed anche quelle che lo hanno fatto per poco.
Tutto questo ha concorso a realizzare la prospettiva con la quale guardo il mondo, la lente che filtra tutto e partecipa attivamente all’impulso a creare, inclinazione innata, necessità di creare con le mani e con le idee, con la parola e con tutti gli strumenti possibili.
Questo il preambolo, ma quindi cos’è GIANO, è l’evoluzione di MR KITE, alter ego scanzonato, leggero e frivolo, giocoso e romantico, ma acerbo a suo modo, o quantomeno non totalmente rappresentativo, GIANO è il mio io più profondo, l’aspetto più vero, non filtrato e non mediato.
Con GIANO ho dato respiro a quella matericità, a quella fisicità che mi appartengono e che in parte ho sempre tentato di limitare. GIANO è volontà di mettersi in mostra, di mostrare il proprio corpo, le proprie intenzioni, le proprie ferite, tutte quelle storture, quei difetti che ci contraddistinguono. E’ la libertà di essere ed apparire come si desidera, attraverso le forme erotiche di gioielli che avvolgono, cingono, serrano e abbracciano. Forme non convenzionali, anomale e distanti dalla rassicurante omologazione.
Con GIANO, la malinconia, la violenza dell’impulso, il romanticismo, il richiamo dei sensi, hanno preso forma, GIANO si propone di aiutare tutti coloro hanno intenzione di mostrarsi senza mediazione.
GIANO è il dio romano protettore dei passaggi, veniva posto come effige sulle porte per proteggere chi vi passava, GIANO è il custode delle porte, possiede tutte le chiavi, ma non sa a cosa portino. Veniva solitamente rappresentato con due volti, uno rivolto al futuro ed un altro al passato, perché comprende il presente ed ha coscienza di se, sempre. GIANO rappresenta le possibilità, di essere ciò che si desidera.
Prendi forma, accogli GIANO, non è un consiglio, ma un’esortazione
Tutto si svolge in un piccolo spazio, GIANO è una vetrina, all’apparenza, in verità è il luogo fisico dove realizzo la quasi totalità delle mie creazioni. In fin dei conti mi servono solo un bancale, i miei strumenti e poco altro, beh, per poco altro si intendono tutti i percorsi che mi hanno portato a generare GIANO, le strade della vita intraprese, quelle perse, quelle smarrite, ma soprattutto le persone che mi stanno accompagnando ed anche quelle che lo hanno fatto per poco.
Tutto questo ha concorso a realizzare la prospettiva con la quale guardo il mondo, la lente che filtra tutto e partecipa attivamente all’impulso a creare, inclinazione innata, necessità di creare con le mani e con le idee, con la parola e con tutti gli strumenti possibili.
Questo il preambolo, ma quindi cos’è GIANO, è l’evoluzione di MR KITE, alter ego scanzonato, leggero e frivolo, giocoso e romantico, ma acerbo a suo modo, o quantomeno non totalmente rappresentativo, GIANO è il mio io più profondo, l’aspetto più vero, non filtrato e non mediato.
Con GIANO ho dato respiro a quella matericità, a quella fisicità che mi appartengono e che in parte ho sempre tentato di limitare. GIANO è volontà di mettersi in mostra, di mostrare il proprio corpo, le proprie intenzioni, le proprie ferite, tutte quelle storture, quei difetti che ci contraddistinguono. E’ la libertà di essere ed apparire come si desidera, attraverso le forme erotiche di gioielli che avvolgono, cingono, serrano e abbracciano. Forme non convenzionali, anomale e distanti dalla rassicurante omologazione.
Con GIANO, la malinconia, la violenza dell’impulso, il romanticismo, il richiamo dei sensi, hanno preso forma, GIANO si propone di aiutare tutti coloro hanno intenzione di mostrarsi senza mediazione.
GIANO è il dio romano protettore dei passaggi, veniva posto come effige sulle porte per proteggere chi vi passava, GIANO è il custode delle porte, possiede tutte le chiavi, ma non sa a cosa portino. Veniva solitamente rappresentato con due volti, uno rivolto al futuro ed un altro al passato, perché comprende il presente ed ha coscienza di se, sempre. GIANO rappresenta le possibilità, di essere ciò che si desidera.
Prendi forma, accogli GIANO, non è un consiglio, ma un’esortazione
Belli, fisici, diversi tra loro e lontanissimi dal conforto dell’anonimato. Agglomerati di metallo fuso, scolpito mentre si raffredda, dosato per non eccedere, stratificato per alleggerire.
Tutto nella serie pirata racconta di collisioni, di forze contrapposte di volontà di emergere, di materia che si plasma, secondo un criterio, la libertà di essere. Una libertà che passa per la coscienza di se stessi, per l’accettazione e la ricerca di mostrarsi il più possibile aderenti all’idea che si ha di se.
Il nome deriva dall’estetica appariscente e aggressiva di chi vive non preoccupandosi del giudizio ed è quindi incline alla libertà, come i pirati, che hanno stimolato la fantasia di intere generazioni, con le loro avventure e la loro condotta al limite della visione comune, visione di solito retrograda e irretita da ignoranza e censura.
Il picaro della letteratura spagnola, libero fuorilegge che il più delle volte ha animo nobile e buono, ma va contro le storture di una collettività bigotta e annichilita da se stessa.
Questa line di orecchini questo racconta, la scelta di non uniformarsi, ma di apparire, bellissimi e diversi.
Le ATTESE sono romantiche, sono fisiche, sono attratte da coloro che amano esporsi e non uniformarsi. Sono uniche nel loro genere, perché diverse l’una dall’altra, mai uguali, sia per impossibilità che per scelta.
Ogni ATTESA deve essere diversa, la forma della gemma, la sua fusione, l’effetto cromatico, la forma del girocollo, la resa della fusione dello stagno, purissimo e nobilissimo stagno che raffreddandosi crea questi corpi levigati e organici di metallo fuso.
Le ATTESE sono dei girocolli rigidi composti da ferro, stagno purissimo e gemme di vetro create a mano. Sono girocolli aperti, avvolgono il collo, si modellano su esso e si poggiano sulle saliere anatomiche rimanendo sospese in modo asimmetrico.
Il loro nome deriva dal fatto che le due estremità si osservano, si desiderano, ma non si possono toccare, attendono, ma non hanno modo. Se solo guardassero con altri occhi, si renderebbero conto di essere già unite, di esserlo sempre stato.
La serie ORGANICA riprende i concetti e lo spirito delle serie ATTESE e PIRATA, bandiera dell’indipendenza dallo stereotipo e dal consueto, dal monotono e dal confortevole anonimato.
La serie ORGANICA è stagno puro e ferro senza nessuna gemma che ingentilisca o distragga da quell’agglomerato di forza e volontà che ne deriva. Sono COLLANE rigide, sono BRACCIALI, sono ANELLI, sono ORECCHINI, insomma, sono gioielli che non cercano mediazione, che vogliono apparire nella loro forma più minimale ed essenziale.
Ricordano le antichissime lavorazioni orafe centroeuropee, agglomerati di ferro e stagno fuso, dei toroidi di potenza e materia. Inconsapevolmente ho seguito l’istinto, come un arcaico sapere che percorre il tempo e lavorando il metallo sono giunto alla sua forma più elegante e potente.
La comunicazione è tra le discipline che più amo, oltre ad essere una mia spiccata inclinazione è anche materia di studio oltre che aspetto lavorativo dato che sono un grafico pubblicitario. Altra mia spiccata passione è quella per la matematica. Sembrano distanti invece non lo sono affatto.
Matematica e comunicazione sono strettamente legate, considerando che si fondando entrambe sulla volontà o meno di trasmettere un messaggio, attraverso codici linguistici e cos’è la matematica se non il codice linguistico per eccellenza, la lingua universale. Tutto si basa sulla matematica, anche la comunicazione.
Applicando la matematica al mio lavoro sono nate due linee diverse, l’ILLUMINAZIONE con le strutture legate ai solidi platonici, cioè la QBO e la TETRAEDRO, le asimmetrie isteriche delle ASIMMETRICHE o le solide PRISMA con pareti in vetro ed i TERARRI, con le TECA, teche di vetro di forma cubica poggiate su una sezione e le NANO, piccoli vasi contornati da stagno e contenete pietre e rese di gerico.
MONDRIAN, per questa serie mi sono lasciato ispirare de uno dei miei artisti preferiti, Mondrian appunto, le sue composizioni lineari e così magnifiche mi hanno stimolato a tal punto da dare il suo nome ad una delle mie prime serie.
I MONDRIAN sono anelli impattanti, geometrici con forti richiami all’arte ed al design, sono vistosi, impattanti e di certo non passano inosservati, anche perché non avrebbe senso indossare un gioiello che non si vede.
Forme rigide incastonate tra loro a creare delle strutture tridimensionali complesse, ma proporzionate, eleganti, di design. Rappresentano la deviazione dal comune e dall’idea che non si possa optare per altre possibilità.
L’eccessivo si può indossare e renderlo proprio, basta esserne consapevoli.
Serie BARO e PLACCA, anche in questo caso la materia fa da padrona, e si tinge di richiami antichi, infatti entrambe si ispirano ai gioielli medievali, monolitici, solidi con grosse gemme ce servivano a volte, quando incise per marcare la gommalacca.
La serie BARO ha gemme importanti, realizzate a mano con vetri pregiati quali vetri spectrum o vetri di murano, la gemme e castonata su una base di ottone completamente fusa con stagno purissimo o strutture di ferro completamente immerse sempre nello stagno puro. Il risultato sono gioielli importanti, baronali appunto, hanno richiami antichi con linee moderne, specialmente nella fattura delle gemme, dal nero profondo del murano alle texture oniriche dello spectrum.
PLACCA invece è l’unione di fogli di ottone che fungono da appoggio ai castoni, ovvero le gemme che realizzo a mano precedentemente descritte, ottengo cosi organiche forme dove le gemme sono immerse nello stagno puro acquisendo tridimensionalità pur rimanendo ridotte nell’ingombro. Sono comunque gioielli importanti e di grande impatto, perché hanno un forte richiamo all’organicità dei materiali.
SIMETRIO e CARTESIO, la matematica prende forma e comunica la sua voglia di rompere gli schemi dell’anonimato e del comune. Sono due serie di gioielli, quali ANELLI, BRACCIALI e COLLANE che poggiano la loro intenzione e quindi tutta la loro essenza sulla volontà di variare il modo di percepire il monile, il gioiello, l’accessorio.
Se già con le ATTESE e ancor di più con ORGANICA, la volontà e la scelta sono il concept di fondo che ne motivano forma e quindi estetica, con SIMETRIO e CARTESIO la scelta è ancora più incisiva, perché nella loro struttura filiforme e eterea, vestono, segnano, marcano, delimitano, indossandole ci si pone di fronte alla comune estetica in modo diverso, quindi non più aspetto erotico ed intimo di fuga da una forma che non ci appartiene, come per ORGANICA, ora la linearità e lo schematismo comunicano la scelta di distacco dal banale, nel modo più elegante e snob, con delle linee metalliche che non ingabbiano, allontanano il banale e lo scontato.